Lorenzo Pignoria, o Pignorio (lat. Laurentius Pignorius; 1571-1631; A. J. Servaas van Roijen, Inventaire des livres formant la bibliothèque de Bénédict Spinoza, publié d’après un document inédit, La Haye, W. C. Tengler / Paris, Paul Monnerat, 1888, p. 146, precisa: «né le 12 octobre 1571, à Padoue, où il est mort le 13 juin 1631»). «Ecclesiastico, studiò presso i Gesuiti di Padova; come segretario del vescovo di questa città, Marco Cornaro, soggiornò per qualche anno a Roma, dove incominciò ad interessarsi di archeologia. Al ritorno ricoprì vari incarichi religiosi a Padova e a Treviso. Membro dell’Accademia dei Ricoverati di Padova, collezionò antichità e manoscritti; fu molto noto ai suoi tempi, tanto che Galilei gli fece offrire la cattedra pisana di lettere ed eloquenza, che P. rifiutò. Si occupò di riti sacri egizi ed orientali: Vetustissimae tabulae aenaeae […] explicatio (Rampazetto, Venezia 1605) [si tratta della cosiddetta Tavola Isiaca]; Magnae deum matris Idaeae et attidis initia (Buon, Parigi 1623); firmò anche opere di erudizione storica, tra cui […] l’Antenore, in cui confutò l’identificazione del presunto sepolcro padovano con quello del mitico fondatore della città» (Paola Rocchi, scheda biografica di Pignoria in A. Asor Rosa [diretta da], Letteratura italiana, vol. XX. Dizionario degli autori. N-Z, Repubblica-L’Espresso, Roma 2007, p. 181). J. Freudenthal (ci dà un’informazione supplementare: Pignoria era un protetto del cardinal Baronio («Günstling der Kardinal Baronius», Jacob Freudenthal, Die Lebensgeschichte Spinoza’s in Quellenschriften, Urkunden und n
nichtamtlichen Nachrichten, Verlag von Veit & Comp., Leipzig 1899, p. 277).